Oltre il Pil, per un nuovo indice del benessere

Oltre il Pil, per un nuovo indice del benessere



Ha il fascino del numero magico, capace di spiegare se non proprio tutto, almeno gran parte della realtà. E’ il PIL, acronimo che sta per Prodotto Interno Lordo, e da molti decenni ormai è l’indicatore che definisce la crescita – o il calo – della ricchezza di un paese, anche in rapporto a tutti gli altri. Sul PIL si misura, ad esempio, il livello di indebitamento pubblico, il deficit dello Stato, ma anche la ricchezza individuale: il PIL procapite. In realtà, accanto alla comodità di avere un numero che semplifica una materia assai complessa come è l’economia, il PIL è in grado di descrivere una parte soltanto della realtà. Soprattutto non è in grado di descrivere e spiegare l’effettivo benessere di un paese e di una comunità. Al punto che gli investimenti che un paese deve fare per ricostruire i danni di un terremoto o di un’alluvione fanno crescere il PIL. Da qui i tentativi che economisti e studiosi hanno intrapreso da qualche tempo per sostituire il PIL con indici più articolati e in grado di cogliere meglio la complessa realtà sociale. Definire, cioè, indicatori in grado di misurare il livello e la qualità del benessere delle persone: grado di istruzione e cultura, salute e assistenza, esposizione agli effetti inquinanti, ma anche tempo libero, altruismo e, persino, la “mitica” felicità. Ultima in ordine di tempo, l’iniziativa assunta dal presidente francese Sarkozy, che ha incaricato una Commissione di studiosi di tutto il mondo, sotto la guida di due Nobel, Amartya Sen e Joseph Stiglitz, nonché di Jean Paul Fitoussi, con l’obiettivo di mettere a punto uno strumento per la “Misurazione della performance economica e del progresso sociale”.Il lavoro di questa Commissione, durato circa due anni, si è concluso nel settembre scorso con la presentazione di un Rapporto in cui vengono avanzate indicazioni, raccomandazioni e proposte per concretizzare quello che resta un obiettivo ancora da realizzare, ossia un indicatore diverso dal PIL, capace di rappresentare meglio e più efficacemente il benessere di ogni singolo paese, anche in relazione a tutti gli altri e a livello globale. Impronta Etica, Fondazione Unipolis e Fondazione Ivano Barberini, presentano per la prima volta in Italia il Rapporto della “Commissione Sen-Stiglitz-Fitoussi”. Il Convegno "OLTRE IL PIL, PER UN NUOVO INDICE DEL BENESSERE" svoltosi Martedì 1 dicembre 2009 presso la Cappella Farnese di Palazzo D’Accursio, a Bologna ha voluto rilanciare anche nel nostro paese il confronto sui temi della qualità dello sviluppo economico, degli indici di benessere sociale, per giungere alla definizione di una alternativa al PIL. All'incontro sono intervenuti autorevoli studiosi, tra i quali il Presidente dell’Istat, Enrico Giovannini (unico italiano nella Commissione). Ai partecipanti è stata distribuita una traduzione italiana dell’ “Executive Summary” del Rapporto, disponibile in formato elettronico al link che segue.

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