Presentato il manifesto di Camst per il lavoro dei giovani
“Dire Fare Futuro”: un manifesto per ridare futuro ai giovani e alle imprese.
Il 13 febbraio a Bologna, Camst ha presentato “Dire Fare Futuro”, un manifesto per il lavoro dei giovani con il quale si impegna a favorire il passaggio dalla scuola al lavoro, o dalla disoccupazione al lavoro, per i giovani in Italia.
Nel prossimo triennio 2016-2019, arco temporale del Piano Strategico, Camst intende raggiungere i seguenti obiettivi:
- effettuare almeno 250 stage per i giovani con finalità formative per il lavoro;
- effettuare almeno 300 stage con finalità sociali per i giovani portatori di handicap o con disagio sociale;
- assumere almeno 100 giovani (under 35) per essere inseriti in tutte le strutture di produzione e servizio;
- individuare almeno una azione volta a promuovere un migliore dialogo intergenerazionale e a favorire occasioni di scambio tra le diverse generazioni, valorizzando il contributo delle diverse fasce di età.
Inoltre, riconoscendo l’importanza del processo di comunicazione interna ed esterna rispetto al progredire degli obiettivi fissati quale parte integrante per il raggiungimento delle azioni progettate, Camst intende dar vita ad un “Comitato per la gestione del Manifesto”, composto da figure interne ed esterne l’organizzazione, che avrà il compito di effettuare una programmazione generale dei lavori di ricerca e di monitorare periodicamente i risultati raggiunti.
Impronta Etica, LegaCoop Bologna e Unindustria Giovani Bologna, sono stati i primi a sottoscrivere il Manifesto. Da oggi, tutti coloro i quali vorranno sostenere il progetto potranno aderire sul sito del Manifesto.
In occasione della presentazione del Manifesto, sono stati premiati anche i 10 studenti vincitori delle borse di studio Camst, assegnate sulla base del merito. Nella foto di seguito, gli studenti premiati insieme a Marco Minella – Presidente Onorario CAMST e ad Antonella Pasquariello – Presidente CAMST.
Maggiori informazioni sul Manifesto sono disponibili sul sito del Manifesto.